marzo 7, 2013 11:53 by
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Come nei due anni precedenti, anche nel 2013 la stagione invernale è stata più fredda rispetto alla media con una temperatura media regionale di 4,9°C. Le temperature medie di dicembre 2012 e febbraio hanno fatto registrare, entrambe, anomalie negative. Leggermente più caldo il mese di gennaio. Sul versante delle precipitazioni, è confermato l'andamento attivo dal 2009 con la stagione invernale che fa registrare accumuli di pioggia superiori alla media. Nel 2013, l'incremento è stato pari al 30% rispetto al 1961-2000.
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In evidenza:
La temperatura media globale, considerando sia gli oceani che le terre emerse, di gennaio 2013 è stata, insieme al 1995, la nona più calda per lo stesso mese da quando nel 1880 sono iniziate le misure, al di sopra di 0,54°C rispetto ai 12°C media del XX secolo.
La temperatura media della superficie terrestre di gennaio 2013, è stata la 13esima più calda per il mese di gennaio, 0,9°C sopra la media.
La temperatura media della superficie terrestre nell'emisfero sud è stata invece la più calda dall'inizio delle misure.
La temperatura media globale della superficie oceanica è stata la ottava più calda per il mese di gennaio con un incremento di 0,41°C rispetto alla media.
Gennaio 2013. Eventi e anomalie significative
Il 2012 è stato caratterizzato da una precipitazione al di sopra della norma. Sul territorio regionale, la pioggia media caduta è stata di 915mm con un incremento del 9% rispetto ai 837mm che rappresentano la norma del periodo 1961-2000. La temperatura media annua calcolata sul territorio regionale è stata di 14,3°C, con un incremento rispetto alla media del periodo 1961/2000 pari a +1,1°C. Il 2012 è stato il settimo anno consecutivo più caldo rispetto alla media, il più caldo per la nostra Regione dal 1961 (insieme al 1994 e al 2007).
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dicembre 14, 2012 10:13 by
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Come nel 2011, la stagione autunnale è stata più calda rispetto alla norma: la temperatura media regionale di 15,3°C si rivela infatti di circa un grado più alta rispetto alla media di riferimento 1961-2000. Con un totale medio di pioggia caduta pari a 424mm, ed un incremento del 67% rispetto ai 253mm del 1961-2000, quello appena passato si classifica come il secondo autunno più piovoso dal 1961 (preceduto dal 1996 con 437mm).
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La stagionale autunnale si è dimostrata fin qui davvero dinamica, caratterizzata dall'estenuante braccio di ferro fra il vortice polare costretto in più occasioni ad allungarsi verso il cuore del continente europeo, e il promontorio anticiclonico africano. Numerosi sono stati i ribaltamenti termici. Le Marche, naturalmente, non sono rimaste immuni a tali eventi.
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Dopo il vortice depressionario di inizio mese, con relativa ondata di precipitazioni anche sul territorio marchigiano, un'altra figura ciclonica ha trovato origine sul Tirreno a seguito di una discesa di aria fredda dal nord-Atlantico.
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Tra la fine del mese di agosto e l'inizio di settembre, una discesa depressionaria dal nord-Atlantico ha cambiato drasticamente le condizioni meteo sulla penisola italiana, interrompendo così una fase di caldo e siccità durata, in molte zone tra cui le Marche, troppo a lungo. Sulla nostra regione, l'evento può essere inquadrato nel periodo 31 agosto - 6 settembre.
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settembre 5, 2012 10:50 by
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La prolungata permanenza sul bacino del Mediterraneo del promontorio anticiclonico nord-africano ha interessato anche il territorio regionale marchigiano, rendendo l'estate 2012 paragonabile a quella, terribile, del 2003. Numerose sono state le ondate di calore, molto scarse invece le precipitazioni.
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luglio 3, 2012 10:52 by
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La prolungata presenza dell'anticiclone di matrice nord-africana sul bacino del Mediterraneo, praticamente egemone da metà mese, ha dirottato sulla penisola italiana ondate di aria torrida sahariana facendo schizzare le temperature su valori davvero elevati le quali, complice l'elevata umidità, hanno provocato diffuse e opprimenti condizioni d'afa.
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giugno 27, 2012 10:57 by
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Nel corso della seconda metà del mese di giugno, l'approfondimento sull'oceano Atlantico di una vasta figura depressionaria ha favorito lo sviluppo di un promontorio anticiclonico africano che si è espanso progressivamente verso nord-est, incuneandosi fino a latitudini elevate (il massimo barico si è spinto fino in Ucraina). L'Italia è stata presa in pieno dall'aria calda in risalita dal torrido ventre africano con conseguente innalzamento delle temperature che, complice l'elevata umidità, hanno provocato diffuse condizioni d'afa.
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