febbraio 11, 2015 12:24 by
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a cura di Danilo Tognetti[1], Angela Sanchioni
Nell'ultima parte del mese di gennaio, dopo un lungo periodo di dominanza anticiclonica, una parte del vortice polare è riuscita a scendere verso l'Europa centro-settentrionale instaurando la sua roccaforte in prossimità del Mare del Nord. Da lì è partita una sequenza di minimi barici al suolo che ha interessato anche le latitudini più basse raggiungendo in particolare il centro del Mediterraneo quando la traiettoria dei flussi freddi settentrionali ha permesso un aggiramento da ovest della barriera alpina. Le Marche, così come buona parte della penisola italiana, non sono state risparmiate dai bassissimi valori di pressione imposte dal vortice, come testimonia, per esempio, il valore di 922hPa registrati dalla stazione di Urbino (di proprietà dell'Osservatorio Meteorologico A. Serpieri di Urbino), valore decisamente basso che rappresenta il nuovo record dalle stazione da quando è entrata in funzione (aprile 2000).
Tale dinamica ha causato anche persistenti condizioni di instabilità, particolarmente intense in regione nel periodo 4-7 febbraio, quando uno tra i minimi depressionari è riuscito a portarsi dalle Baleari verso il Tirreno centrale, posizione questa che ha permesso il prolungato richiamo di correnti umide in entrata dall'Adriatico. In base ai dati rilevati dalla nostra rete di rilevamento la provincia di Pesaro-Urbino è stata quella che ha subito i fenomeni più intensi e duraturi (Figura 1) con un totale medio provinciale di pioggia caduta pari a 97mm[3]; valore elevato che vale più del doppio della precipitazione che di solito cade nell'intero mese di febbraio (pari a 54mm, media del periodo di riferimento 1981-2010) e circa il 50% della normale pioggia dell'intera stagione invernale (195mm). I picchi giornalieri più intensi si sono avuti il giorno venerdì 6 a Montefelcino con 80mm (ottavo valore più alto per la stazione da quando è in funzione) e Urbino con 63mm (decimo valore più alto). Dunque, le abbondanti piogge che hanno colpito l'entroterra, insieme ai venti sostenuti che provenivano dai settori nord-orientali (a Pesaro per esempio, la raffica massima del giorno 6 è stata di 75 km/h) hanno probabilmente provocato il rigonfiamento dei corsi d'acqua, per l'eccessiva quantità di pioggia, che poi non hanno trovato libero sfogo alla foce a causa dell'ingrossamento del mare Adriatico; il fiume Foglia, in alcuni tratti esondato, ha causato ingenti danni per allagamenti alle colture, abitazioni ed attività produttive.
Località
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Precipitazione totale 4-7 febbraio (mm)
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Precipitazione totale 6 febbraio (mm)
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Novafeltria
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143
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89
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Montefelcino
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130
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80
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Urbino
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119
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63
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Sant'Angelo in Vado
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103
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57
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Montelabbate
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101
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57
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Cagli
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100
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45
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Tabella 1. Località della provincia di Pesaro-Urbino con precipitazione totale 4-7 febbraio superiore a 100mm.
Figura 1. Mappa precipitazione totale 4-7 febbraio