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a cura di Danilo Tognetti[1], Angela Sanchioni[2]

 

Nell'ultima parte del mese di gennaio, dopo un lungo periodo di dominanza anticiclonica, una parte del vortice polare è riuscita a scendere verso l'Europa centro-settentrionale instaurando la sua roccaforte in prossimità del Mare del Nord. Da lì è partita una sequenza di minimi barici al suolo che ha interessato anche le latitudini più basse raggiungendo in particolare il centro del Mediterraneo quando la traiettoria dei flussi freddi settentrionali ha permesso un aggiramento da ovest della barriera alpina. Le Marche, così come buona parte della penisola italiana, non sono state risparmiate dai bassissimi valori di pressione imposte dal vortice, come testimonia, per esempio, il valore di 922hPa registrati dalla stazione di Urbino (di proprietà dell'Osservatorio Meteorologico A. Serpieri di Urbino), valore decisamente basso che rappresenta il nuovo record dalle stazione da quando è entrata in funzione (aprile 2000).

Tale dinamica ha causato anche persistenti condizioni di instabilità, particolarmente intense in regione nel periodo 4-7 febbraio, quando uno tra i minimi depressionari è riuscito a portarsi dalle Baleari verso il Tirreno centrale, posizione questa che ha permesso il prolungato richiamo di correnti umide in entrata dall'Adriatico. In base ai dati rilevati dalla nostra rete di rilevamento la provincia di Pesaro-Urbino è stata quella che ha subito i fenomeni più intensi e duraturi (Figura 1) con un totale medio provinciale di pioggia caduta pari a 97mm[3]; valore elevato che vale più del doppio della precipitazione che di solito cade nell'intero mese di febbraio (pari a 54mm, media del periodo di riferimento 1981-2010[4]) e circa il 50% della normale pioggia dell'intera stagione invernale (195mm). I picchi giornalieri più intensi si sono avuti il giorno venerdì 6 a Montefelcino con 80mm (ottavo valore più alto per la stazione da quando è in funzione) e Urbino con 63mm (decimo valore più alto). Dunque, le abbondanti piogge che hanno colpito l'entroterra, insieme ai venti sostenuti che provenivano dai settori nord-orientali (a Pesaro per esempio, la raffica massima del giorno 6 è stata di 75 km/h) hanno probabilmente provocato il rigonfiamento dei corsi d'acqua, per l'eccessiva quantità di pioggia, che poi non hanno trovato libero sfogo alla foce a causa dell'ingrossamento del mare Adriatico; il fiume Foglia, in alcuni tratti esondato, ha causato ingenti danni per allagamenti alle colture, abitazioni ed attività produttive.

 

Località

Precipitazione totale 4-7 febbraio (mm)

Precipitazione totale 6 febbraio (mm)

Novafeltria[5]

143

89

Montefelcino

130

80

Urbino

119

63

Sant'Angelo in Vado

103

57

Montelabbate

101

57

Cagli

100

45

Tabella 1. Località della provincia di Pesaro-Urbino con precipitazione totale 4-7 febbraio superiore a 100mm.

Meteo ASSAM Regione Marche - precipitazione 4 7 feb 2015

Figura 1. Mappa precipitazione totale 4-7 febbraio

 
Meteo ASSAM Regione Marche - Fano 1

Fano (fonte Corriere Adriatico)

Meteo ASSAM Regione Marche - Fano 2

Fano (fonte Corriere Adriatico)

Meteo ASSAM Regione Marche - Fano 3

Fano (fonte Corriere Adriatico)



[1]  Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, tognetti_danilo@assam.marche.it

[2] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, calps@regione.marche.it

[3]     Nel testo, per i dati medi regionali e provinciali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.

[4] 1981-2010 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)

[5] Stazione della rete ASSAM non più in regione