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L’indice SPI-6 (Standardized Precipitation Index, a 6 mesi) calcolato a partire dalle precipitazioni, è utilizzato per studiare la siccità per finestre temporali di 6 mesi e fornisce indicazioni sulla riduzione delle portate fluviali e delle capacità negli invasi. Un SPI riferito a periodi più brevi (da 1 a 3 mesi) dà informazioni sugli impatti immediati della siccità come la riduzione di umidità del suolo, del manto nevoso e della portata dei piccoli torrenti (siccità agronomica). Un SPI riferito a periodi più lunghi (dai 12 mesi) fornisce indicazioni sulla ridotta ricarica degli invasi e sulla disponibilità di acqua nelle falde (siccità idrologica).
In figura 1 è riportato l’andamento, da gennaio a giugno, dell’indice SPI-6 calcolato su scala regionaleper i cinque anni più recenti considerati particolarmente siccitosi per le Marche.
Calcolando la media dei 6 mesi, l’anno 2007 è stato quello di maggiore sofferenza dal punto di vista della siccità, con un valore di -1,75 che cade nella classe di severa siccità; segue il 2002 dove il primo semestre dell’anno è considerato come moderatamente siccitoso. Il primo semestre 2022 è classificato, almeno secondo il valore medio di SPI-6, nella normalità anche se, come si osserva dal grafico, la situazione è andata peggiorando strada facendo con l’indice sceso nelle classi di siccità dal mese di maggio. Ciò vale anche per lo scorso anno. La differenza sostanziale tra gli anni 2002, 2007 da una parte e gli anni 2021, 2022 dall’altra è la seguente: se anche l’indice a 6 mesi indica i primi due (più lontani nel tempo) più siccitosi rispetto ai due più recenti, in questi ultimi le condizioni di siccità sono venute maturando nel tempo ed assumono la massima intensità nella parte finale del periodo, cioè, entrando nella stagione estiva, periodo di per sé poco piovoso e quindi con un probabile peggioramento della situazione nei prossimi due mesi estivi.
Il fatto che le condizioni di siccità del 2002 e 2007, a differenza di quelle 2021, 2022 sono dipese da carenze precipitative precedenti lo conferma l’andamento dei totali di precipitazione. Effettivamente, i totali della precipitazione calcolati nel primo semestre degli stessi anni mostrano che (tabella 1) il 2021 e 2022 sono stati quelli con totali più bassi che si contrappongono alle relativamente maggiori piogge del 2002 e 2007. Nella stessa tabella 1 sono riportate anche le temperature medie sempre per il periodo gennaio-giugno; il primo semestre più caldo è stato senza dubbio quello del 2007 mentre osserviamo che quello di quest’anno è stato più caldo rispetto a quello dello scorso anno.
Andando a concludere, consideriamo l’Indice di aridità agrometeorologica calcolato come rapporto tra la precipitazione e l’evapotraspirazione potenziale di riferimento (IA=P/ETP); è dunque questo un modo per mettere insieme la precipitazione con la temperatura. Tale indice è riportato sempre nella tabella 1. Ebbene, si nota subito come il primo semestre 2022 sia stato quello che ha ottenuto un valore evidentemente più basso rispetto a quello degli altri anni, un risultato che potrebbe significare un maggiore stress idrico per le colture nel 2022 rispetto agli anni passati qui considerati.
Figura 1. Indice SPI-6 (Standardized Precipitation Index a 6 mesi) calcolato per le Marche nei primi 6 mesi degli anni 2002, 2003, 2007, 2021, 2022. Valori superiori a 2 indicano uno stato di umidità estrema; tra 1,5 e 2 umidità severa; tra 1 e 1,5 umidità moderata; tra -1 e 1 normalità; tra -1,5 e -1 siccità moderata; tra -2 e -1,5 siccità severa; inferiori a -2 siccità severa.
Tabella 1. Primi sei mesi degli anni 2002, 2003, 2007, 2021, 2022 nelle Marche. Precipitazione totale (mm), temperatura media (°C) e indice di aridità IA=P/ETP.