Nei giorni 5-6 agosto la nostra regione è stata interessata da precipitazioni molto intense, spesso dal carattere temporalesco, che hanno provocato danni e disagi specie nelle province di Ancona e Macerata. L'origine dell'evento va cercata al di sopra del 50° parallelo nord dove da diverso tempo staziona una vasta area depressionaria, madre di quella saccatura che nella giornata di venerdì 5 è giunta sull'Italia scendendo dalla Valle del Rodano. Complice l'arco alpino, la saccatura ha dato origine ad un vortice che nel giorno successivo è scivolato lungo la penisola favorendo l'ingresso dell'aria fredda nordica anche dalla porta della bora.
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Il giorno venerdì 15 luglio, a seguito di una discesa depressionaria artica, un minimo di pressione si è andato a formare sul Tirreno, scivolando da nord verso sud. L'aria fredda settentrionale ha causato una marcata flessione termica, da un lato provvidenziale per una Penisola "boccheggiante" sotto la morsa dell'aria torrida nord-africana, dall'altro deleteria per l'estrema attività temporalesca scatenata proprio dal forte contrasto termico.
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Continua il periodo di spiccata instabilità che sta interessando le Marche dalla fine di maggio. Con l'Italia ai margini di una vasta area di bassa pressione, anche il periodo 7-13 giugno è stato caratterizzato da precipitazioni a cadenza giornaliera specie sotto forma di rovesci e temporali pomeridiani.
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Una periodo particolarmente instabile ha interessato le Marche, con i rovesci ed i temporali che a cadenza giornaliera hanno fatto visita al nostro territorio regionale. L'origine di tanta variabilità è da attribuire ad un'area di bassa pressione sull'Oltralpe che si è andata ad incastrare a sud di un ampio campo anticiclonico.
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Frane, smottamenti, allagamenti, famiglie evacuate, questi ed altri disagi sono state le conseguenze dell'ondata di maltempo che ha colpito le Marche nella giornata di mercoledì 23 marzo. L'origine dell'instabilità va attribuita ad un profondo minimo barico formatosi sul basso Tirreno in seguito ad una vasta discesa depressionaria tra la Penisola Iberica ed il Mediterraneo occidentale.
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In riferimento a questo, si può dire che anche per le Marche è stata una estate "normale"...
luglio 22, 2015 13:23 by
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Arrivati al ventesimo giorno ed oltre di persistenza anticiclonica (africana), le elevate temperature stanno avendo come conseguenza la progressiva perdita di umidità dei suoli, a causa della considerevole evapotraspirazione, che non viene poi bilanciata da un'adeguata ricarica da parte delle precipitazioni, queste in fisiologico calo nel periodo estivo
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Dopo Erik, depressione causa di forte maltempo anche nelle Marche, flussi di aria fredda settentrionale hanno continuato ad interessare la nostra penisola provocando ancora violenti fenomeni dal carattere sparso. Tale sorte è toccata anche alla nostra regione, dove l'aria fredda ed instabile in ingresso dall'Adriatico, sollevando l'aria calda e molto umida presente sul territorio, ha dato origine a temporali in alcuni casi anche grandigeni.
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marzo 10, 2015 17:13 by
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Dopo quella del mese scorso e quella della settimana scorsa, la nostra regione è stata colpita da un'altra intensa ondata di maltempo, causa di danni e disagi per i forti venti, le abbondanti precipitazioni e le nevicate che hanno imbiancato vaste zone dell'entroterra appenninico. Ancora una volta l'origine del maltempo è stato un vortice depressionario che, formatosi a seguito di una discesa di aria fredda artica marittima, ha stazionato per ore sul basso Tirreno favorendo l'ingresso di sostenute correnti molto fredde dai Balcani che giocoforza hanno investito maggiormente il versante adriatico. La fase più acuta dell'evento è inquadrabile, per le Marche, tra i giorni 4 e 6 marzo.
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febbraio 11, 2015 12:24 by
admin
Nell'ultima parte del mese di gennaio, dopo un lungo periodo di dominanza anticiclonica, una parte del vortice polare è riuscita a scendere verso l'Europa centro-settentrionale instaurando la sua roccaforte in prossimità del Mare del Nord. Da lì è partita una sequenza di minimi barici al suolo che ha interessato anche le latitudini più basse raggiungendo in particolare il centro del Mediterraneo.
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